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Come contestare una decisione presa in assemblea condominiale

Hai mai partecipato a un’assemblea condominiale e ti sei trovato in disaccordo con una decisione presa? Ti stai chiedendo se puoi contestare una decisione presa in assemblea condominiale? La risposta è sì, hai il diritto di contestarla, ma devi agire rapidamente e nel modo corretto

In questo articolo, ti guiderò attraverso il processo di contestazione, affinché tu possa agire con sicurezza e consapevolezza.

Cosa significa contestare una decisione condominiale?

Contestare una decisione condominiale significa mettere in discussione la validità di quanto deciso durante l’assemblea. Questo può avvenire per vari motivi, come errori procedurali o decisioni che ritieni ingiuste o dannose per te o per il tuo immobile.

Quando è legittimo contestare

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È legittimo contestare quando la decisione non rispetta le norme del Codice Civile o il regolamento condominiale. 

Ad esempio, se non sono stati rispettati i termini di convocazione dell’assemblea o se la votazione non è stata effettuata correttamente, hai il diritto di far valere le tue ragioni.

Casi di nullità

Le delibere sono nulle quando:

  • Violano diritti fondamentali
  • Hanno un oggetto impossibile o illecito
  • Non rientrano nei poteri dell’assemblea

In questi casi, puoi contestare la decisione in qualsiasi momento.

Casi di annullabilità

Una decisione presa in assemblea condominiale è annullabile quando:

  • Non rispetta il regolamento condominiale
  • viola le norme del Codice Civile
  • È stata presa senza le maggioranze necessarie
  • Presenta vizi nella convocazione
  • Discrimina alcuni condomini

Come contestare una decisione presa in assemblea condominiale

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La procedura di contestazione richiede precisione e competenza. Ecco i dettagli.

Le modalità di contestazione

Se sei presente  all’assemblea condominiale e l’ordine del giorno e la relativa delibera di approvazione presentano vizi di legge, è opportuno far verbalizzare direttamente la propria contrarietà alla delibera, magari esplicitando sinteticamente i motivi. 

Se non fossi stato presente all’assemblea e potrai leggere l’esito della votazione con la comunicazione, dopo alcuni giorni, del verbale di assemblea da parte dell’amministratore, è buona norma evidenziare tramite una comunicazione scritta inviata all’amministratore la propria contrarietà e i motivi in modo chiaro.  

Questo tuttavia non è sufficiente al fine di una valida impugnazione della delibera, in quanto la legge prevede l’utilizzo di apposite modalità, stragiudiziali ed eventualmente giudiziali, che per la rilevante tecnicità impongono la presenza del legale. 

La procedura di impugnazione

La materia condominiale rientra tra quelle in cui la legge prevede di dover attivare la procedura di mediazione al fine di tentare di risolvere la questione al di fuori delle aule di Tribunale, in modo più veloce e meno oneroso.

E’ sufficiente presentare una domanda ad un Organismo di Mediazione competente in base al territorio dove si trova il condominio e richiede l’incarico obbligatorio di un avvocato. Questa procedura deve essere avviata entro un termine perentorio come di seguito spiegato. 

Se la mediazione dovesse avere un esito negativo, non resta che avviare la causa vera e propria di fronte all’Ufficio Giudiziario competente. Tale causa dovrà comunque essere introdotta entro il termine perentorio sotto indicato. 

Documentazione necessaria

Ti serviranno:

  • Verbale dell’assemblea
  • Convocazione ricevuta
  • Eventuali comunicazioni precedenti
  • Documentazione a supporto delle tue ragioni

Motivi validi per contestare

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Non tutti i motivi di disaccordo giustificano una contestazione legale.

Violazioni formali

Riguardano la procedura come ad esempio:

  • Convocazione irregolare
  • Mancato rispetto delle maggioranze
  • Vizi nella verbalizzazione

Violazioni sostanziali

Toccano il contenuto della decisione come ad esempio:

  • Decisioni che ledono i tuoi diritti
  • Delibere che favoriscono alcuni condomini a danno di altri
  • Spese non necessarie o sproporzionate o la cui ripartizione è sbagliata

Termini e scadenze da rispettare

Come sopra ricordato ci sono dei termini da rispettare a pena di decadenza. 

Hai 30 giorni dalla data della deliberazione per presentare la tua contestazione, così come previsto dall’art. 1137 Codice Civile 

  • Nel caso fossi stato presente in assemblea, i 30 giorni decorrono dalla data della riunione. 
  • Qualora fossi stato assente, dal momento in cui ricevi il verbale. 

Se perdi questa finestra temporale, potresti non avere più la possibilità di far valere le tue ragioni.

Se la mediazione dovesse avere un esito negativo, non resta purtroppo che avviare la causa vera e propria di fronte all’Ufficio Giudiziario competente. 

Tale causa dovrà comunque essere introdotta entro un ulteriore termine perentorio  di 30 gg. a decorrere dalla data del verbale negativo di mediazione, pena la perdita del diritto ad impugnare la delibera.

Cosa fare in caso di dubbi

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In caso di dubbi sulla regolarità di una delibera è sempre opportuno rivolgersi ad un avvocato per valutare se vi sono aspetti di contrarietà alla legge.  

Mediazione

Attivare subito la mediazione al fine di rispettare il termine breve di 30 giorni per l’impugnazione. In sede di mediazione è possibile trovare un componimento avviando una negoziazione con l’amministratore, con notevole risparmio di tempo e denaro. 

In ogni caso il legale esperto potrà gestire le trattative e individuare la possibile soluzione. 

Non lasciare quindi che una decisione presa in assemblea condominiale ingiusta comprometta i tuoi diritti. Se ritieni di essere stato danneggiato, agisci subito ma in modo ponderato. 

Una consulenza legale tempestiva può fare la differenza tra una contestazione di successo e una causa persa in partenza. Contattami!

Possibili risvolti legali

Se la situazione non potesse risolversi in modo amichevole in sede di mediazione e stragiudizialmente, deve essere valutata l’opportunità di procedere con l’azione legale. 

Rivolgerti a un avvocato specializzato in diritto condominiale può aiutarti a capire quali sono i tuoi diritti e come procedere nel modo migliore.

Possibili esiti

Una volta avviato l’iter legale, le possibilità sono tre:

  • Vittoria con annullamento della delibera
  • Sconfitta con conferma della decisione
  • Accordo in corso di causa

Come procedere in caso di contestazione

In ogni caso, per procedere alla contestazione della decisione condominiale, bisogna:

  1. Raccogliere informazioni: Informati sulle norme che regolano il condominio , se esiste un regolamento e sui tuoi diritti.
  2. Comunicare in assemblea il tuo diniego all’approvazione della delibera o se non presente scrivi una comunicazione all’amministratore preannunciando l’intenzione di avviare il procedimento di mediazione. 
  3. Avviare il procedimento di mediazione: Se non c’è possibilità di modificare la delibera, entro i 30 gg. e tramite un legale di tua fiducia
  4. Prepararsi a difendere le proprie ragioni: sia nel procedimento di mediazione, sa in una eventuale assemblea straordinaria che venisse convocata sul punto. 

Quando chiedere assistenza legale

In conclusione, puoi contestare una decisione presa in assemblea condominiale? Assolutamente sì! 

Se ti senti sopraffatto o se la situazione si complica, non esitare a contattare un avvocato esperto in diritto immobiliare. Un professionista può offrirti supporto e consigli su come gestire al meglio la tua contestazione.

È fondamentale sapere che hai dei diritti e che puoi farli valere. Agire con consapevolezza e proattività è essenziale per proteggere i tuoi interessi nel condominio. Se hai bisogno di assistenza o vuoi discutere della tua situazione specifica, contattami! 

Sarò felice di aiutarti a trovare la soluzione migliore per te.

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